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venerdì 13 ottobre 2023

Gli sporchi siete voi!

Vincent Plicchi, 23 anni, si è tolto la vita martedì sera davanti alla webcam del suo computer, mentre era in diretta su TikTok, la popolare piattaforma di video brevi. Il giovane, noto sui social come ‘Inquisitore ghost’, aveva migliaia di follower che seguivano i suoi contenuti, spesso incentrati su temi paranormali e misteriosi. Ma dietro la maschera di un influencer di successo si nascondeva una profonda sofferenza, che lo ha portato a compiere il gesto estremo.

La tragedia è avvenuta nella sua casa di Bologna, dove viveva con il padre e la sorella. Secondo quanto riportato dal Resto del Carlino, Vincent aveva annunciato il suo suicidio in un video pubblicato su TikTok qualche ora prima. Nel filmato, il ragazzo diceva di voler “andare via” e di aver già preso una decisione. Poi invitava i suoi fan a seguirlo in diretta alle 22.30 per assistere al suo addio.

Molti dei suoi follower hanno preso sul serio le sue parole e hanno cercato di dissuaderlo dal suo proposito, inviandogli messaggi di incoraggiamento e chiamando le forze dell’ordine per segnalare la situazione. Ma purtroppo è stato tutto inutile. Alle 22.30 Vincent ha avviato la diretta e si è impiccato davanti alla telecamera, lasciando sconvolti i suoi spettatori.

A trovare il suo corpo senza vita è stato il padre, che era rientrato a casa poco dopo le 23. L’uomo ha raccontato al Resto del Carlino il dramma vissuto dal figlio.

Ha anche parlato della passione di Vincent per i social network, dove il ragazzo si sentiva apprezzato e stimato dai suoi fan. Ma ha anche denunciato il lato oscuro della rete, dove si possono incontrare persone malintenzionate che possono influenzare negativamente i giovani fragili.

Il caso di Vincent ha scosso l’opinione pubblica e ha sollevato nuovamente il problema del suicidio giovanile e del ruolo dei social media nella vita dei ragazzi. Molti esperti hanno sottolineato la necessità di prevenire e contrastare i fenomeni di cyberbullismo, isolamento sociale e dipendenza da internet, che possono avere effetti devastanti sulla salute mentale dei giovani.

Il suicidio di Vincent è una tragedia che ci interpella tutti come società e come individui. Non possiamo restare indifferenti davanti al dolore di una famiglia distrutta e al destino spezzato di un ragazzo che aveva ancora tanto da vivere. Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che si ripetano episodi simili, che ci ricordano quanto sia fragile e preziosa la vita.

Ma dobbiamo soprattutto condannare con forza chi attacca le altre persone sui social senza conoscere la realtà dei fatti. Chi fa cyberbullismo è un vigliacco, un codardo, un miserabile che si diverte a infierire su chi è più debole o diverso (magari anche perchè migliore, per semplice invidia). Chi fa cyberbullismo è un assassino, un criminale, un mostro che si rende complice della morte di chi non ce la fa più a sopportare le offese e le umiliazioni. Chi fa cyberbullismo è una vergogna per l’umanità, una piaga per la società, una minaccia per la convivenza.

La responsabilità morale del suicidio di Vincent non è solo di chi lo ha insultato o minacciato sui social, ma anche di chi fomenta questo modo di fare in generale, di chi si lascia trascinare dalla violenza verbale, di chi non interviene per difendere le vittime, di chi si gira dall’altra parte. Siamo tutti responsabili di creare un clima di rispetto e solidarietà, di educare i giovani ai valori della tolleranza e della diversità, di contrastare ogni forma di odio e discriminazione.

Vincent era un ragazzo speciale, che aveva una grande passione per il mistero e il paranormale. Era un ragazzo curioso, che amava scoprire cose nuove e condividerle con i suoi fan. Era un ragazzo sensibile, che aveva bisogno di affetto e comprensione. Era un ragazzo come tanti altri, che meritava di essere felice e realizzato.

Vincent non meritava di morire così, in solitudine e disperazione. Vincent meritava di vivere, di sognare, di amare. Vincent meritava il nostro sostegno, il nostro rispetto, il nostro ricordo. Vincent meritava di essere ‘Inquisitore ghost’, il suo alter ego sui social, che lo faceva sentire speciale e amato.

Vincent vive ancora nei nostri cuori, nei nostri pensieri, nei nostri video. Vincent vive ancora in noi, che lo abbiamo seguito, apprezzato, ammirato. Vincent vive ancora con noi, che lo ricordiamo, lo onoriamo, lo difendiamo.

Vincent vive ancora. Vincent vive per sempre.

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